La ricostruzione delle dune

Grazie ai consigli del Conservatorio Botanico Nazionale di Francia in Corsica (in francese Conservatoire Botanique National de France en Corse), stiamo conducendo un'azione di restauro e di ricostruzione delle dune per lottare contro l'erosione

Dinanzi all'invasione del sito naturale da parte di varie specie esogene, la nostra azione è suddivisa in due iniziative:

  1. eliminare le specie invasive;
  2. restaurare la flora regionale, perfettamente adattata, per conservare la duna e ridurre gli effetti dell'erosione.


Per partecipare a questa azione, troverete di seguito alcuni comportamenti utili da adottare e una presentazione delle specie presenti sul sito naturale (specie invasive e da ripiantare).

Le specie invasive

Il carpobrotus edulis è una pianta grassa strisciante, con foglie carnose, intrise di acqua, a sezione triangolare e a forma di artiglio. Introdotta sul litorale mediterraneo per i suoi bei fiori viola e per la sua grande resistenza, si è adattata talmente bene che rappresenta oggi una vera e propria minaccia per la biodiversità e gli ecosistemi fragili locali.

Praticamente indistruttibile, il carpobrotus edulis resiste perfettamente alla siccità ed agli schizzi. Cresce nei terreni poveri, dove si riproduce rapidamente dando vita a folti tappeti e minacciando così la sopravvivenza delle altre specie vegetali. La prima iniziativa consiste nel proteggere certi settori, estirpando gradualmente il carpobrotus edulis per far sì che le specie adattatesi possano continuare a svilupparsi spontaneamente.

Le specie adattatesi a crescere in ambienti sabbiosi

La nostra seconda iniziativa consiste a favorire la diffusione di specie adattatesi a vivere nella duna. Per fare ciò, possono essere utilizzate due tecniche: la semina o la talea.

Semina di specie presenti in sito

Le specie utilizzate sono: lotus cytysoides, anthemis maritima, crucianella maritima, e tutte le specie che crescono nei pressi della spiaggia.

Riproduzione per talea

La riproduzione per talea è una forma di moltiplicazione vegetativa. Consiste nel prelevare una parte della pianta (talea) per poi ripiantarla. La talea sviluppa le proprie radici e cresce, dando vita ad una nuova pianta simile alla prima. Le specie utilizzate sono: medicago marina, sporobolus pungens, elytrigia juncea e achillea maritima.

Tutte queste azioni ci permettono di reimportare specie locali, adattate all'ambiente, rimpiazzando progressivamente gli esemplari di carpobrotus edulis.

Per il retroduna, privilegeremo gli alberi e gli arbusti seguenti: juniperus phoenicea, rosmarinus officinalis.

Nelle zone più colpite dall'erosione, sarà possibile trapiantare i vegetali sradicati più a rischio. Il periodo più propizio per fare ciò è l'autunno, dopo le prime piogge.